Don Primo Poggi è il Rettore del Santuario della Divina Misericordia e di Santa Lucia in Centurano Caserta. La sua origine non è campana, nasce infatti il 6 settembre 1935 a Caverzago, una frazione di Travo in provincia di Piacenza. Trascorre l’infanzia e la giovinezza tra i campi della Val Trebbia insieme agli amati genitori e un fratello altrettanto amato. Qui, fin da bambino, aiuta la famiglia nel lavoro dei campi e nel pascolo delle mucche, attraversando la valle in lungo e in largo con la sua bicicletta, unico mezzo di trasporto. Proprio in quei campi, nel suo animo di fanciullo cominciano a manifestarsi i primi bagliori di una profonda unione con Gesù e di comunione con il Creato e, alla “scuola” del Poverello di Assisi, si delinea la spiritualità francescana, dolce e dal respiro universale di Don Primo.
Giovanetto vivace e dal cuore aperto riceve molto presto i segni della chiamata del Signore e a vent’anni, operaio e attivista dell’Azione Cattolica locale, decide di diventare sacerdote. Il 3 novembre del 1955 giunge a Tortona, presso la Casa Madre di Don Orione. Da lì, dopo un anno, viene trasferito a Voghera dove trascorre un anno ancora. Successivamente viene inviato per due anni a Buccinigo d’Erba (Como) e poi a Bra Bandito (Cuneo) dove permane quattro anni e da cui viene trasferito a Tortona nel Santuario di Don Orione. Qui, in via del tutto “casuale e fortuita”, incontra per la prima volta Don Carlo Vivaldelli, che all’epoca era il più grande conoscitore e divulgatore del Messaggio della Misericordia Divina. Ed è proprio a Don Carlo Vivaldelli che, due mesi dopo l’incontro, Don Primo viene indirizzato quando, incuriosito da una immaginetta di Gesù Misericordioso a cui non aveva mai prestato troppa attenzione, provandone anzi quasi un rifiuto, deciso a comprenderne il significato profondo, ne viene completamente preso, tanto da essere spinto a volerne sapere di più. Dopo un incontro avvenuto sulle rive del Lago di Garda, per tre giorni consecutivi viene edotto da Don Carlo Vivaldelli sul messaggio di Gesù Misericordioso e su Suor Faustina Kowalska. Dopo questo incontro avvengono nella vita di Don Primo una serie di inspiegabili cambiamenti di istituti e di regioni che culminano nel trasferimento presso l’eremo di San Corrado a Noto, in Sicilia.
Dopo soli due mesi viene nuovamente spostato, questa volta a Saluzzo in Piemonte, presso una casa di prima accoglienza, dove per la prima volta inizia la recita dell’ora della Misericordia alle tre del pomeriggio davanti a Gesù Sacramentato, insieme a ex tossicodipendenti ed ex carcerati. È proprio accanto a queste vite lacerate che ha modo di constatare gli effetti della invocata Misericordia Divina che a poco a poco riesce a cambiare il cuore delle persone, specialmente di quelle più travagliate: quei giovani ebbero da Gesù Misericordioso un sostanziale cambiamento della loro vita. Dopo circa dieci mesi viene trasferito a Pompei come confessore, dove trascorre ore nel confessionale divenuto famoso per le lunghe file di penitenti in attesa della riconciliazione. Il confessionale numero 8 di Pompei diviene il piccolo Santuario della Divina Misericordia da cui Don Primo trasfonde nei cuori i raggi di Gesù Misericordioso divulgando la Misericordia del Signore “a piene mani”. Trascorsi tre anni sente il desiderio di trovare un Santuario chiuso per riaprirlo e dedicarlo al culto della Divina Misericordia e, dietro questa spinta, giunge a Caserta presso il Santuario di Santa Lucia che all’epoca ̶ era il 1988 ̶ , versava in condizioni di abbandono.
Con paziente e instancabile opera quotidiana di lavoro fisico e preghiera incessante il Santuario rifiorisce, per diventare un luogo di devozione che accoglie ogni anno migliaia di pellegrini che vi giungono da ogni parte d’Italia. Qui Don Primo vive con i suoi cani adorati le sue lunghe giornate che iniziano alle tre del mattino con la preghiera che prosegue insieme al gruppo di preghiera “Stella del mattino” da lui stesso fondato e che lo raggiunge ogni giorno alle cinque. Alle sei celebra la Santa Messa per poi trascorrere ore e ore in confessionale, a ristorare tante anime sofferenti che trovano nei suoi carismi e nella sua dolcezza forza e conforto, ma soprattutto ritrovano l’amore misericordioso di Gesù Cristo.
Nota: il testo in corsivo è tratto da “Sono un Dio con la debolezza di una madre” di Don Primo Poggi