Oggi alle cinque verrà Paola, la mia amica d’infanzia, quella con cui ho condiviso tutto, o quasi, della mia vita. Il nostro tè con i biscottini è diventato un rito irrinunciabile che mio malgrado ho dovuto saltare nei giorni in cui la malattia mi ha tenuta occupata con il corpo e la mente.
E’ la prima volta che ci incontriamo “dopo”. Non dovrei essere agitata perché ormai siamo come sorelle, ci leggiamo nel cuore, i nostri occhi non hanno bisogno di parole per capirsi, i gesti sono chiari, eppure… Eppure sento di non essere pronta a incontrarla. Riuscirò a essere spontanea come al solito? O la mia stanchezza fisica e mentale prenderanno il sopravvento? Dovrò ignorare tutto quanto per non farla sentire a disagio o parlargliene spiegando cosa mi è capitato, come mi sento, come vorrei che lei si comportasse?
Ma poi mi dico che non sono nessuno per dire cosa a chi. Ognuno è libero di fare e dire ciò che meglio crede, e quindi sia io sia Paola.
Andrà come andrà, questo nostro primo incontro del post. Le vere amiche, del resto, non hanno bisogno di troppe spiegazioni.