C’è chi è abituato ai medici, alle malattie e al dolore. La mia vita, fino a ieri, era stata immune da tutto questo. Scivolava liscia come l’olio e mi cullava nella beata convinzione che così sarebbe continuata fino alla fine dei miei giorni, alla quale sarei giunto addormentandomi in un dolce tepore.
Ieri invece il copione è cambiato. La sceneggiatura di una bella favola ha cambiato il suo testo per trasformarsi in tutt’altro genere: non so definirlo tragedia o thriller. Visto che mi piace il genere opto per il secondo.
E' successo che ho ritirato dei test che aspettavo, che dovevano confermare o smentire i sospetti del medico. Purtroppo sono stati confermati e io sono rimasto lì, tra l’esterrefatto e il mummificato senza sapere cosa dire e cosa fare. Mi sembrava di vedere il film di un’altra persona. Il medico, persona umanamente molto ricca, ha capito la mia incredulità, che è poi la stessa che ci accomuna tutti noi, che scopriamo di avere una malattia indesiderata.
Mi ha guardato negli occhi e mi ha detto “Non si preoccupi, ci sono io con lei”. E queste parole, in quel momento, sono state per me come una coperta calda in una fredda sera d’inverno. Mi hanno riscaldato e rasserenato. Sapevo di non essere solo in questa nuova, inaspettata avventura che stava per iniziare.