Oggi è l’otto dicembre, festa dell’Immacolata. Come ogni anno mio figlio smania dalla voglia di fare l’albero e allora diamo inizio alle grandi manovre per riprendere dallo scantinato scatoloni pieni di decorazioni, festoni e ninnoli natalizi.
Penso a come l’anno scorso, di questi tempi, io mi lamentassi per il disordine che circolava in casa, e anche delle pulizie che mi toccavano per gli aghi dell’albero sintetico sparsi per casa.. In quel momento, per me, quelle erano cose che mi sarei volentieri evitata. Trovavo che toglievano tempo ed energia alla mia giornata. Non sapevo che la mia vita stava per cambiare e avrei benedetto, anzi bramato, quelle piccole grandi cose della vita.
Da lì a pochi giorni, infatti, avrei avuto la notizia, anzi la NOTIZIA. Di quelle che non vorresti mai ricevere e che ti lasciano stordita, come se avessi bevuto litri e litri di alcool.
Nell’anno che è seguito, vorticosamente pieno di medici, ospedali, cure e dolore, ho desiderato tanto che arrivasse l’otto dicembre. Sarebbe stato il segno che avevo vissuto un altro anno, almeno.
E l’otto dicembre è arrivato: mi ha trovata qui pronta ad accoglierlo. Stavolta fare l’albero mi ha riempito di gioia, una gioia piena e rassicurante.
E mentre con mio marito e i miei figli sistemiamo palline, fili d’oro e d’argento, lucine e poi il puntale, ripenso alla mia vita. Forse avrei dovuto apprezzare tante piccole cose lasciate passare in fretta, senza consapevolezza.
Però c’è sempre tempo per rimediare, almeno lo spero.
